Le lame, il talamo, l’amigdala.
Alle due di questa notte, 6, colpivano con inaudita ferocia.
“Se aspetto domani mattina alle cinque posso correre il rischio che il traffico dei primi e degli spedizionieri mi crei problemi.”
Il posto è noto ma avevo visto, tra una mail e l’altra di ieri, rassicurato dalla concessione di un ipotetico sforamento, avevo iniziato a vedere qualcosa.
La molla scatta.
Inutile guardare il soffitto o il monitor pensando.
Due Nikon, due obiettivi.
Una fullframe con il trecento due-e-otto (in pratica un manubrio di dieci chili in palestra) una mezzo formato ed un cavalletto.
C’è un solo bar aperto alle due e mezza in zona Eur.
Mi conoscono, da un decennio almeno.
Aggiornamenti di spettegolame vario, sigari e caffè.
La Madonna delle Cataste in quel di Ponzano di Fermo è una mezza ispirazione.
Forse riesco a fare una traduzione in taglio adatto per la M235.
Vettura per asfalto.
Ho schiacciato arrabbiato oggi, questa notte.
Ho schiacciato a fondo.
La pista era libera.
Ho schiacciato con cattiveria.
I quattro ICBM che stanno nascosti sotto l’azzurra lamiera hanno fatto sentire due cose:
la voce cattiva come il mio umore, anche ora che scrivo e sono le cinque e venti.
La seconda.
Il calcio che ti proietta in avanti.
Quella “curva” l’ho affrontata in rilascio ma senza toccare il freno.
Un binario.
In rilascio perché non voglio fare SCIOCCHEZZUOLE.
In teoria, vista la dominante trazione alle ruote anteriori, avrei dovuto mantenere un filo di motricità.
Quella è una curva di “riferimento”. La puoi fare di quinta piena. Se hai le palle come quelli che fanno la “Signes” mentre i Senior li guardano. Ma qui non ci sono vie di fuga e la M235 non la rischio. Ma di quinta piena l’ho fatta, avoJa se l’ho fatta. Ho rifilato certe sverniciate al pirla di turno…
Prima del rilascio dopo l’OndaVerde della CC ho letto un numero.
MeCoJons.
Passamela, questa gergale definizione di un’emozione brutale…
passamela.
Ci sta.
Tanta roba.
Ma resto della idea che, seppure con l’emozione ancora in me viva…
be’ “M” è ancora di più.
Questa è un superprestazionale ecc ecc
ma “M” è “M”.
Sono un purista.
Da qualche parte ne ho raccontate, scrivendo della M235, tre.
Due M3 Cabrio ed una M5.
Quella con il V8 4litri ecc ecc.
Ancora la cito, l’M5, quando mi dicono che certe automobili consumano.
Io “vidi” 8,62 km/litro.
Sia a “salire” che “scendere”.
Cornettino e caffè a Roma, 9 e un quarto, ed aperitivo prima di pranzo a Milano/San Donato.
Amarcord finita.
In due tre ore di clic al buio della notte FORSE qualcosa potrebbe essere interessante.
Non pubblico, per ora.
Ho fatto la SCEMENZA di uscire come fosse ancora una notte d’Agosto, Hawaianas a parte.
Otto gradi.
Devo fare il cambio stagione, almeno per l’abbigliamento notturno per il “fotografo”.
Ho tradito il post della creatività?
In qualche modo sì.
Ci pensavo uscendo dal set.
Però, forse e come attenuante, il pensiero è andato alla giustificazione che certe volte bisogna saper vedere con occhi diversi, nuovi, anche quelle cose che vedi tutti i giorni.
Da purista non mi assolvo.
Ma dal Vaticano hanno fatto sapere che la M235 sopra ErCuppolone non me la fanno posare.
Scommetto che se faccio un’offerta…
Li conosco troppo bene.
Troppo.
Quindi “ritento”, continuando a pensare.
Qui saranno online alcune delle fotografie e dei pensieri
che hanno accompagnato il mio breve ma lunghissimo viaggio con la M235.
Breve nel tempo, infinito, lunghissimo nel pensiero.
Qua, ormai noto anche a QLC delle Persone che ogni mattina entrano nel Bianco Palazzo.
Un pensiero e la riconoscenza per le parole lette.
Questo:
Creatività.
“Il miele che nasconde il veleno” (Cit. Muhammad Alì, Cassius Marcellus Clay Jr) (pare, ma la frase mi piace)
Altro che notti di lame squarcianti che insanguinate cercano talamo ed amigdala. Non devo acchiappare qlc, non devo stupire qlc. Chi io sia è noto qui e, soprattutto, fuori di qui. “…artistiche…” – Qui è il problema, quello vero non le cazzate da post sul cortile del social. Devo stupire la superbia, l’ego, il mio: I’M. Ho fotografato ovunque: dal Colosseo al Cimitero del Verano, da Piazza di Spagna ai parcheggi del Maximo. Dalle fontane di Roma barocca ai giardini fioriti dell’EUR. Dalla battigia a duemila metri, all’alba, al tramonto, incantato dalla Luna e stregato dalla Via Lattea. Lontano da roma 600 chilometri e, o, 1500 chilometri OneShot, Mangiatorella compresa. Dalle religiose “Cataste” ai “Fili” di borbonica proprietà a difesa dal saracino. Ed oltre lo stretto, pure. Tutte fotografie per cui ne è valsa la pena. Non vedo, ora, la “M325” in nessuno di questi luoghi. Sarebbe aria fritta, minestra riscaldata, barattoli usati. Non me la fanno mettere in cima alla croce che sovrasta la Cupola di San Pietro. E neanche in una delle catacombe qua dietro. Dove caSPITA vado che DAVVERO ne valga la pena di abbandonare la cuccia. TAO! Fa qlc. Che tormento. Ah, buonanotte. Beati voi. I sonni dei giusti.
Nel mio profilo personale di FB con queste righe c’è una foto. È TAO. Un regalo di San Valentino per una persona che ha adorato TAO. Ed alla quale feci quel regalo, minuscolo Esserino che la scelse avvicinandosi a lei, perché sapevo del suo amore per quelli come TAO. TAO, e vorrei vedere, era fuori standard. Tanto piccolino quanto un leone. Gli ho voluto un bene infinito.

essere QLC che in qualche modo POTREBBE
iniziare a sfiorare il mio ego.
Potrebbe.
CaZpita di freddo.
Clic dx mouse, in alto a destra nella foto
per ingrandire l’immagine a schermo intero.
Quasi intero.
Nella finestra…
Qui non posso più tornare.
A parte la inquietante presenza che ad un tratto, verso le 4, s’è manifestata nei sottopassaggi dopo questo punto della foto…
per fortuna avevo già fatto abbastanza ed in ogni caso con 7 gradi di temperatura ed in pantaloncini d’Agosto non resistevo +.
Oggi mentre cercavo di far qualcosa con alcuni degli scatti della notte mi sono accorto, osservando le foto, che in un punto fuori campo
in questa inquadratura c’è un accampamento, una tenda, abiti, 1 tavolo.
Francamente non la rischio la M235 e le mie Nikon.
La mia presenza non può essere passata inosservata per due motivi.
Lascio le vetture sempre in moto, per i fotogenici fari, per la temperatura quando ritorno in auto, caldo o freddo che serva.
La M235, quando con la chiave in tasca* t’allontani dall’auto, il sistema fa suonare l’antifurto con un doppio colpo di clacson.
Nessuno s’è manifestato ma certo non torno… dovessero aspettarmi.
*certo non lascio ANCHE le chiavi in macchina…
Le altre, foto e racconti, fan parte di una idea un po’ più ambiziosa.
JourneyWithLu.
Alla quale appartiene anche
PortraitWithLu.
Vorrei.
Riuscirò.
Qui in car etc etc c’è una parte del mio lavoro, una parte delle mie fotografie.
Una parte degli inconsueti test drive automotive.
Inconsueti perché l’argomento principalre non è la vettura intesa come descrizione di prodotto
e strategie di vendita, numeri, target, emissioni e consumi.
In questo dalla “Bibbia” in giù c’è chi lo fa meglio di me.
Vorrei che i “miei” test drive fossero qualcosa capace di suscitare un’emozione simile allo scatto, qualcosa che provochi un sorriso ma anche il disappunto. Forse. Qualcosa che – però – catturi l’attenzione del lettore e che conservi nella mente del lettore un ricordo.
Amare oppure odiare.
In ogni caso è presenza.
L’alto livello della permanenza è un valore non indifferente.
Chi non ricorda, ancora oggi, “metti un tigre nel motore” o “chi vespa mangia la mela”.
Vecchie reclame?
Forse.
Ricordate da chi ha ancora oggi 19 anni a dispetto dell’anagrafe?
Forse.
Ma in questo anno ho letto, “artistiche” ed altre definizioni che confortano il mio pensiero.
E non solo sono state momenti di luce negli abissi oscuri dell’altro pezzo della mia vita.
Sono state la spinta, l’energia che ancora oggi metto in ogni istante degli 86.400 secondi di una giornata.
Poi, certo, il pavone ha spiegato la ruota.
Ma chi, con se stesso, non lo avrebbe fatto nel segreto di uno smartphone o su un gigantesco monitor Apple, leggendo quelle mail?
Ho voluto affiancare alla automobile del momento, poche le macchine per mia fortuna, il racconto in parte autobiografico ed in parte di un “figuro” qua non meglio definibile, per essere tra l’ermetico e l’educato.
Un minimo di diplomazia ogni tanto la pratico anche io.
Del resto, in proposito, ho frequentato le cucine e le servitù di un noto albergo di Parigi
dove ho fatto il “lavapiatti”.
Una persona molto importante nella mia vita da bambino ad adulto mi volle da quelle parti per imparare, citando come mio precedessore in quelle cucine chi nella vita, vera come la mia, è diventato una figura di spicco in certi ambienti.
E taccio.
Non sono diventato ambasciatore e neanche corriere diplomatico, non ho trattato in paesi orientali e neanche mediorientali.
Ho cercato di far tesoro di certi insegnamenti.
Dei quali conservo ricordi meravigliosi tra un Mirò ed uno Chagall da appendere su bianche pareti.
Con precisione millimetrica altrimenti ZiaLi si straniva ed addio “paghetta”.
Quindi niente Natale in montagna con la fidanzatina del momento.
Come tanti altri racconti qui online, queste mie righe sono un caleidoscopio di emozioni tra passato e presente che dovranno far uscire la foto della M235.
Non mi darei mai pace se il clic non fosse all’altezza.
Qlc, il Console Imperiale dei Veneti Territori, ne sa qualcosa.
Ed ancora mi sopporta.
Tu #NR1 degli Alti Piani del Bianco Palazzo, tu lo conosci.
A proposito dei post che dovessero incrociare sguardi… talune pagine sono davvero molto, ma molto colorate, al limie del celloPHAN.
Fa parte del mio modo di essere, vivere – come ora – di usare la scrittura e la fotografia per placare altre emozioni.
Sì, chiamiamole così.
Non le auguro queste emozioni.
Sono impegnative per l’Anima, la Mente ed il Cuore.
E come sempre accade quando scrivo o fotografo
gli occhi si lucidano.


Avete in listino una infinita gamma di Blu.
Del resto l’Elica.
Il listino però recita “metallizzato”.
Questo è un blu opaco.
Strepitoso.
Ai fini della narrativa ho preso appunti.
Estoril, Le Mans, Monaco e San Marino.
Poi.
Imperial, Phytonic, Midnight e Montreal.
Ancora.
Frozen Portimao Blu Metallizzato.
BMW Individual Tansanite Blu Metallizzato.
Poi.
M Portimao Metallizzato.
‘Sta macchina ha la verniciatura opaca.
Ma che colore è?
Oggi, i Morti, è pure una giornata uggiosa.
Già ho le idee confuse per il set.
Che colore è la BMW M 235 xDRIVE Gran Coupé?
Ma che colore è?
Giulia non lo dice. 🌹
Lo stesso della mia stilo Cross?
Identico.
Be’, quasi va’… ma “ci sta”.
Mi servono mani eleganti.
Senza smalti.
Grazie.
Chi s’offre?
Mi piacerebbe considerare in un futuro l’idea
di piantarti/vi in faccia 🤪
con debita distanza il mio 300 mm 2.8 per…
PortraitWitLu.