L’ESIGENZA

“IL LIBRO” –
IL NEMICO DA ABBATTERE

A “Lui” le auto italiane non erano mai piaciute.
O meglio, gli piacevano quelle di Ghidella e quelle di prima ancora quando l’auto italiana era un prodotto di cui andar fieri seppur con qualche difetto. Non gli piacevano quelle di pulloverino.

Trovava inaccettabile certe prese per i fondelli come la nuova Thema o come la Jeep che altro non è se non una 500 X vestita in altro modo.
Non si possono usurpare certi nomi e certi marchi con prodotti che in fuoristrada sfasciano gli assi posteriori.
Per non parlare di Thema, un’auto transoceanica che da premium è finita ad auto di piazza. “Scansata” pure dai tassinari.


Ma “Lui” ora aveva una esigenza. Doveva guidare una insospettabile. E doveva essere davvero insospettabile tanto per il marchio quanto per il modello. Doveva essere un’auto per la quale “Lui” provava diffidenza (disprezzo) e della quale aveva detto ogni brutta cosa innominabile a cominciare dal nastro adesivo per serrare certe condutture dentro il cofano. E di questo era certo, non solo gli era stato raccontato da autorevole fonte, “Lui” aveva potuto aprire quel cofano con la doppia griglia per le prese d’aria.
Aveva bene in mente il modello, sì era proprio quello.
La Giulia Quadrifoglio.
Di chiederla a Torino (e già questo – la città – dice molto) non se ne parlava neanche. I rapporti erano compromessi da tempo, da quando decise che non sarebbe stato lo scendiletto di Maria, la potente, moderna, MammaFiat.
Fece semplicemente quello che tutti dicevano avrebbero fatto ma non facevano.
Voluto fare ma nei loro sogni.
“Lui” lo fece.
Venne semplicemente “cancellato”.
Ma a “Lui”, quella insospettabile automobile serviva.
Perché, ora, aveva un nemico da abbattere.

NOTE
PER IL SET
E LO SHOOTING

Quel 2019 non era facile. Aveva solo una consolazione che nasceva da una nuova “Ostrica” di terra. Un’Ostrica dalla figura minuta ma perfetta nelle forme e perfetta nel viso. “Lui”, definito in altra vita da una bellissima donna come un esteta, non era uno che si lasciava andare alla prima “Ostrica” di passaggio. Aveva bisogno di un coinvolgimento emotivo perché si svegliasse quella parte di “Lui” propensa a considerare una preda “L’Ostrica” incontrata. Senza un coinvolgimento mentale “Lui” è incapace. Mai considerato “L’Ostrica” qualcosa da usare. Il contrario. Ammirare, adorare “L’Ostrica” senza neanche toccarla, al massimo sfiorarla, era uno dei suoi desideri più intensi. Vedere negli occhi dell’ “L’Ostrica” il piacere dell’abbandono ai sensi e percepire gli infiniti viaggi delle fantasie, era il massimo dell’erotismo e del sesso secondo “Lui”. Traeva infinito piacere, sottile lussuria, ammirando l’abbandono fisico e mentale dell’ “L’Ostrica”. “Lui”, è così. Dietro quell’aspetto di figlio di puttana, pieno di cicatrici profonde che la vita ha voluto lasciargli in ricordo di anni terribili, si cela un’Anima di grande Luce ed Energia. Ora, mentre per la prima volta ammira “L’Ostrica” con spudoratezza offerta, è in estasi. Quella figura così minuta ma così selvaggia e desiderosa di piacere è lì, davanti a “Lui” e si offre per avere finalmente il suo piacere e per il piacere perverso di “Lui”. Sarà una lunga notte di lussuria.

“Lei” non aveva idea verso quali sconfinati territori di piacere mentale e fisico “Lui” l’avrebbe portata. Sentiva dentro di sé una voglia irrefrenabile di abbandono al piacere del sesso fatto solo ed esclusivamente con desiderio di ricerca del piacere, con perversione mentale. Aveva “Lei” una voglia di lasciarsi andare e guidare da “Lui” alla esplorazione di territori che teneva nascosti nel profondo della sua mente, inconfessabili pensieri di trasgressione, immagini di piacere che nelle notti silenziose ed in solitudine immaginava, e voleva da tempo esplorare anche solo con il pensiero per provare quell’immenso piacere fisico che nasce nella mente e trova sfogo nei sapienti tocchi delle dita sulle labbra bagnate di desiderio. Sognava una complicità tra due Esseri, una complicità estrema, non immaginabile tra persone normali. Sapeva che bisogna essere menti superiori, essere capaci di comprendere senza giudicare, essere capaci di immaginare il desiderio nascosto che vuol essere appagato.
E far sì che ciò accada, con la naturale, spontanea complicità di “Lui”.
Una esortazione alla trasgressione, alla lussuria, al peccato carnale terribilmente appagante il corpo
ma in modo speciale la Mente.
E con complicità sfiorare uno slingback bianco indossato per l’occasione, mentre occhi famelici osservano la scena immaginando quel che poi accadrà, quel che “Lei” farà…
Sapeva che sarebbe stata un’estate rovente, rovente per il piacere mentale e poi forse anche per quello fisico. Sapeva che si sarebbe fatta condurre da “Lui” ovunque “Lui” avesse voluto verso ed attraverso tutti i colori dell’arcobaleno del sesso, quel sesso fine a se stesso ed alla trasgressione più nascosta in ogni mente capace di immaginare.