“IL LIBRO” –
IL NEMICO DA ABBATTERE
A “Lui” le auto italiane non erano mai piaciute.
O meglio, gli piacevano quelle di Ghidella e quelle di prima ancora quando l’auto italiana era un prodotto di cui andar fieri seppur con qualche difetto. Non gli piacevano quelle di pulloverino.
Trovava inaccettabile certe prese per i fondelli come la nuova Thema o come la Jeep che altro non è se non una 500 X vestita in altro modo.
Non si possono usurpare certi nomi e certi marchi con prodotti che in fuoristrada sfasciano gli assi posteriori.
Per non parlare di Thema, un’auto transoceanica che da premium è finita ad auto di piazza. “Scansata” pure dai tassinari.
Ma “Lui” ora aveva una esigenza. Doveva guidare una insospettabile. E doveva essere davvero insospettabile tanto per il marchio quanto per il modello. Doveva essere un’auto per la quale “Lui” provava diffidenza (disprezzo) e della quale aveva detto ogni brutta cosa innominabile a cominciare dal nastro adesivo per serrare certe condutture dentro il cofano. E di questo era certo, non solo gli era stato raccontato da autorevole fonte, “Lui” aveva potuto aprire quel cofano con la doppia griglia per le prese d’aria.
Aveva bene in mente il modello, sì era proprio quello.
La Giulia Quadrifoglio.
Di chiederla a Torino (e già questo – la città – dice molto) non se ne parlava neanche. I rapporti erano compromessi da tempo, da quando decise che non sarebbe stato lo scendiletto di Maria, la potente, moderna, MammaFiat.
Fece semplicemente quello che tutti dicevano avrebbero fatto ma non facevano.
Voluto fare ma nei loro sogni.
“Lui” lo fece.
Venne semplicemente “cancellato”.
Ma a “Lui”, quella insospettabile automobile serviva.
Perché, ora, aveva un nemico da abbattere.
NOTE
PER IL SET
E LO SHOOTING
Segue, quando la creatività farà capolino…