PRIMA O POI TI CATTURA LA MENTE

GALLERIA FOTOGRAFICA “Linda”

 


 

Set 01 – Night

Fotocamera Nikon D800 –
Ottica Nikon Nikkor 24-120 f4 – 
Cavalletto e testa Manfrotto – 

Della grande cura che gli inglesi hanno messo nella costruzione di questa macchina ti accorgi scoprendo un dettaglio apparentemente insignificante ma che la dice lunga sulla assoluta precisione di progettazione e montaggio.

Dettaglio per i non salutisti.


 
Questa è un’automobile che mi è sempre piaciuta, soprattutto dalle linee modello tre e quattro. 
 
La più bella è la quattro in quell’allestimento speciale celebrativo della fine vita del modello. Landmark.
Fotografata l’anno scorso.
Un bianco ghiaccio dall’impareggiabile tonalità e brillantezza.
 
Con la diffidenza che mi contraddistingue ho osservato le prime foto del nuovo modello e poi l’ho guardata sui tornanti, e gli sterrati, di Campo Imperatore durante il media drive italiano dell’estate.
 

Alla diffidenza sulle linee, soprattutto del tre quarti posteriore, è subentrata la considerazione di essere al volante di un’automobile pensata per durare nel tempo.
 
Lo stile è di quelli che non ti fa innamorare subito, non c’è il colpo di fulmine. Lo devi assaporare con la mente, capirne certe soluzioni, osservare alcuni particolari costruttivi, vedere come certe linee pur ricordando l’heritage di questo modello ne propongano un’interpretazione più moderna. Moderna oggi e moderna tra cinque anni. 
 
Non è un compito facile quello del designer.
 
Be’, neanche quello del fotografo che deve uscire dagli schemi delle foto per le cartelle stampa e proporre qualcosa di diverso, prendendo le distanze dal banale e dall’ovvio. Tipo il passaggio della macchina in mezzo ai palazzi o con lo sfondo di un campo giallo… banalità. Basta pensare. Prima. (segue…)(quando mi va…)(LR)

 

GALLERIA FOTOGRAFICA


 
®LrPix
®LrPix

“Linda” sta per pulita. Sono le fotografie che ritengo concluse. Si può sempre migliorare, c’è qualche differenza tra foto identiche proprio nel rispetto del principio che tutto è migliorabile. Però “Linda” sta anche ad indicare una cosa che – forse – con le foto non ha nulla a che vedere. Il tratto comune tra il nome e le foto potrebbe essere nell’educazione ricevuta da Linda per la ricerca e l’apprezzamento del bello, dell’eleganza, del design e delle belle arti. Nessuna presunzione, il mio è sempre stato un profilo superbamente basso nella consapevolezza che è sempre meglio non apparire per godere nel privato della propria mente di ogni cosa bella che la vita giorno per giorno mi propone. “Linda” è il diminutivo di Teodolinda Romano. Ergo, DNA ricco di aspetti poco diffusi di questi tempi. Mala tempora currunt. (lr)