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Come disse qualcuno “se vai, fai, ottieni il risultato”.
Non proprio queste parole, le sue le tengo per me, questo – però – il senso.
Un principio interessante da ricordare e cercare di applicare insieme ad un altro (il mio, di ogni giorno) che racconta della necessità di vedere gli stessi posti con occhi nuovi.

 

GALLERIA L’AMBIENTE

 

Il meteo, il colore della vettura, le restrizioni del periodo, limiti posti al desiderio di fare qualcosa che fosse brillante come la vettura merita.
La vettura.
Già la vettura.
Figa, peccato non averla potuta guidare per tanti chilometri ma solo nei confini della regione.
Una regione che mi sta sempre più stretta e con limiti che nascono dall’incuria e dalla inesistente cultura del paesaggio.
Non c’è il respiro dell’Abruzzo, della Toscana, della Calabria. Dell’Umbria e delle Marche.
Peccato non poter imboccare un’autostrada e scappare dal Lazio dove secoli di dominazione papalina lasciano quelle tracce di umana maleducazione ad ogni angolo di strada.
Strade pattumiera anche in angoli remoti o vincolati dall’essere parco nazionale.
Così nel Lago del Salto, sotto la diga, trovi una discarica di plastica e mezzi relitti, legname marcio e le immancabili lattine di red bull o coca cola.
Angoli così sporchi che non vale la pena di far volare il Mavic Hasselblad. Tanto più che i gabbiani sono in agguato. Sì, stanno anche lì, nelle lontane terre del Lazio confinante con Abruzzo e compagnia.
Così nelle ristrette aree di parcheggio autorizzato del Lungomare di Sabaudia, il cui comune è solerte ad appioppar multe, trovi solo i rifiuti del sesso clandestino.
Sindaco… ‘na ramazzatina no, eh?
E questa volta non avevo la scopa per spazzare il lurido asfalto.
Quindi.
Pallosissima operazione di post produzione con le scopette di Lr.Classic.
Santa Adobe, proteggici tu.
2 Palle.

 

GALLERIA “DOCTORED

 


 

 

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