ANIME NERE
(*)
Mordono, accipicchia se mordono.
DUEL
“facaldo”
Il traffico è infernale
Cioè, nun poi capì.
C’è casino dalle parti dei Fori, ce se mette l’Esercito ed il Papa.
L’adunata delle divise per le prove generali del 2 Giugno e pure i cattolici che se so’ dati appuntamento al Circo Massimo.
Pe’-fa’-che-nun-lo-so.
Le macchine so’ impazzite, quelli al volante stanno pure peggio.
Piazza Venezia è chiusa e pe’ arriva’ a Monti tocca girà dal Colosseo.
Javessi dato retta eravamo già arrivati pe’ vede’ le croste de’ ‘na specie de’ pittrice, amica sua.
Per fortuna che invece d’esse al volante sono in sella. E che sella!
Da quando l’ho inforcata si sono sprecati complimenti e lodi, tutti la guardano.
‘An-vidiosi.
“Ok, torno indietro. Basta che stai ferma lì dietro. Già c’è un casino, se poi, tu, invece di assecondarmi, fai la zavorra fatico ancora di più”.
Muta. Ho il manubrio, comando io per una volta.
La NineT è strepitosa nel traffico, non dovrei nemmeno dirlo. Sguscia meglio di un’anguilla.
Il semaforo è quello di fianco alla Bocca della Verità.
Arrivo dopo un piccolo allungo con svicolini davanti all’Anagrafe. Chi vive a Roma capisce la situazione.
Gli altri facciano un WE nella Capitale e si renderanno conto. Ne vale la pena.
Mentre fermo la NineT in modo impeccabile, senza tentennamenti ed ondeggiamenti tipici di quelli appena usciti da un concessionario Motorrad, sento il gracchiare di un’autoradio. No. Non quella di una vecchia FIAT, quello di un’autoradio “istituzionale”.
Rapida occhiata intorno. Nessuna divisa, nessun fregio bianco su campo azzurro, niente di niente.
L’occhio nota un’altra BMW, rossa. Una di quelle raffreddate ad acqua. Non un 1200 GS che a Roma detta legge, una di quelle intorno agli 800cc, carina ma IO non la prenderei mai in considerazione d’acquisto. Una F, una GS? Boh…
Ora, poi, sono in sella ad una R NineT: e chi lo vede il resto del mondo.
Più o meno mi accorgo del rivale. Un tipo grosso, forse sono in due. Chissene…
Fermi sotto il Sole bollente del pomeriggio a Roma. Insofferenza.
Verde. Pronti. Via.
Il tipo con la rossa è svelto e sulla destra parte facilitato dall’ultimo coglione di un pedone-turista che decide di attraversare con il suo rosso, rallentando così quelli in pole position.
Sono al palo.
Amen, mi rode il culo. Senza mezzi termini.
Ma non posso fare il matto, non sono solo.
Parto tranquillo.
Solo che poi il traffico, il flusso del traffico, mi favorisce. Diciamo così.
Senza fare lo scemo svicolo meglio tra le lamiere a quattro ruote. Siamo sempre in due.
Non posso perdere la zavorra, l’amo troppo.
Con scioltezza, però, dico la mia.
‘Sta NineT è troppo fluida, va da sola, mica la guido io, ‘no spettacolo come ti porta 😉 non sono io che svicolo, fa tutto lei.
La faccio breve.
Arrivo prima di lui, il rosso, al semaforo della FAO.
Ma di parecchio.
Rosso pure il semaforo, lui, il rosso di moto e verde di bile, non si vede.
Ho uno strano intuito, capisco il quadro della strada al volo ed ho già capito la scena che sto vivendo. Sembra un film. Duel? Macche’. Mejo.
E’ rimasto impantanato, ne sono certo. Lo aspetto negli specchietti. Tanto arriva.
Non ti fai bagnare il naso da uno sbarbatello come me, con la figa sul sellino a mo’ di zavorra.
Lo so che ora è lui che deve calmare i pruriti del rodimento di culo. Gli ho fatto girare i coglioni, è partito troppo lesto. L’ho visto con la coda dell’occhio mentre cercavo i miei varchi.
Guardo il semaforo per controllare ‘sto cavolo di verde, voglio partire senza altri incroci, non mi va di continuare ‘sta sfida idiota. Ma divertente, perché giocata sul filo del rasoio.
Nella frazione di secondo in cui ho il semaforo negli occhi il lampo rosso ed il gracchiare della radio sono alla mia sinistra. Un rapace che arriva alla preda.
E nell’attimo dell’incrocio degli occhi dei due sfidanti faccio in tempo a vedere una paletta rossa, il manico di una pistola sotto il giubbotto di motociclista ed il lampo feroce che accompagna la scena che parte dai suoi occhi.
E’ evidente che alla bagnata di naso vuole rispondere con la potenza della istituzione. Paletta e pistola sono messi in mostra con oculata attenzione.
Come per dire: non fare il cretino che te portamo “dentro”. Potenza della divisa, arroganza delle istituzioni.
Sai che significa fare pippa?
Ecco. Ho fatto pippa.
Verde, io sono avanti ma lui è a sinistra, ovviamente fuori della segnaletica orizzontale, doppia striscia bianca continua.
Ma io ho deciso che faccio pippa.
Lui parte per primo. Contento di avermi obbligato a fare pippa.
Ma io avevo la zavorra, non me la sono sentita di rischiare. Sennò me la giocavo, mica mollavo.
Come quella volta che ho fatto incazzare il “gemellino” della Municipale, pure lui su una BMW, quella, però, ufficiale.
Ma quella è un’altra storia.
Come potevo non cedere ad una chiusura più idiota?
Yes, to be continued… protagoniste del prequel:
BMW R1150R ed una BMW della Polizia Municipale di Roma. Anno domini 2003 o 2004.
Il titolo è stato cortesemente suggerito da Lelegantone* Grazie Lele!
“Lavori in corso, il set non è esaurito”.